L’OMEOPATIA HAHNEMANNIANA NEL DELICATO EQUILIBRIO FETO-NEONATO | Emanuele Compri
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L’OMEOPATIA HAHNEMANNIANA NEL DELICATO EQUILIBRIO FETO-NEONATO

L’OMEOPATIA HAHNEMANNIANA NEL DELICATO EQUILIBRIO FETO-NEONATO

La gravidanza, lo sviluppo fetale e i primi due anni di vita sono tappe fondamentali nella vita di ogni individuo, sia maschile che femminile. Siamo stati concepiti all’interno dell’intimità femminile e cresciuti nel suo grembo. La donna, rispetto all’uomo, ha in più il dono della maternità, ossia il donare la vita, dando forma e sembianza allo zigote, cellula totipotente, derivante dall’unione feconda dell’ovulo con lo spermatozoo. La maternità arricchisce ulteriormente la dinamica vitale della donna fertile.  È in quella dinamica vitale di maternità, a cui partecipa tacitamente anche la forza vitale del partner, che si concretizza l’unita psico-fisica fetale, poi neonatale, quindi del lattante e molto più avanti dell’adulto.

In  una dinamica, che è estremamente complessa, dobbiamo unicamente limitarci a controllare i parametri fisici-chimici? Test di gravidanza. Esami del sangue. Ecografie periodiche. Battiti fetali. Movimenti fetali. Amniocentesi. Villocentesi. Programmazione del parto. Naturale o cesareo. In acqua o in aria. Ovviamente non si contesta la tecnologia e l’attento monitoraggio delle gravidanze, che hanno ridotto notevolmente la mortalità perinatale e materna. Il mio spunto vuole indurvi a riflettere sull’entità materno-fetale, che evolve in madre-neonato e poi madre-lattante. Due entità fisicamente distinte, tanto da dover costringere la natura ad abbassare il sistema immunitario della donna durante i nove mesi di gestazione, affinché non si intacchi la crescita del “nuovo nato”, ma che in realtà nell’essenza più intima sono assolutamente indivisibili nella loro energia vitale. Si nutrono reciprocamente, si fortificano l’uno con l’altro. La madre ciba il feto, che a sua volta stimola la crescita intellettiva della donna vergine all’istinto di maternità, che verrà enfatizzato nell’allattamento. Nella complessa sintesi proteica della proteina latte, che richiede una differenziazione straordinaria dell’epitelio mammario in cellule lattotrope, si sintetizza l’energia vitale unica madre-neonato.

L’Omeopatia, applicata secondo la Dottrina di Samuel Hahnemann, è in grado di comprendere il segreto della maternità; di ascoltare i bisogni di lei, o meglio ancora della coppia, e del futuro nascituro. Sarebbe riduttivo concentrarsi unicamente sui parametri antropometrici e vitali. Il pensiero della donna gravida subisce l’influenza astratta di ciò che la circonda e lo trasmette a quelle cellule in continua divisione e differenziazione, che andranno a costituire il futuro bimbo. L’espressione di noi stessi. L’Omeopatia con la ricerca del rimedio costituzionale si insinua in quell’unità inscindibile, agendo da colla tra i mille e più pezzi di puzzle, che si compongono dalla formazione dello zigote in avanti.

La dimostrazione della forza dell’Omeopatia così intesa, la ritroviamo nella cura della patologia del neonato e del lattante. Il rimedio indicato dovrà essere assunto dalla madre per via sublinguale. L’informazione terapeutica verrà quindi immagazzinata nella sintesi proteica del latte dalle cellule mammarie, per poi essere fornita al neonato durante la poppata. La guarigione di coliche addominali, eritemi cutanei avverrà dolcemente. Granuli di zucchero sciolti sotto la lingua, veicolano l’informazione terapeutica omeopatica, poi fissata nel latte materno, per agire nella totalità di una creatura di pochi mesi.

Lo splendore di lasciarsi abbandonare ad una vera cura omeopatica.

Emanuele Dott. Compri