MORBO DI BASEDOW: ASPETTI GENERALI | Emanuele Compri
1238
post-template-default,single,single-post,postid-1238,single-format-standard,bridge-core-1.0.5,has-dashicons,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_popup_menu_push_text_top,qode-theme-ver-18.1,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-6.0.2,vc_responsive
 

MORBO DI BASEDOW: ASPETTI GENERALI

MORBO DI BASEDOW: ASPETTI GENERALI

L’ipertiroidismo autoimmune o morbo di Basedow-Graves è la causa più frequente di tireotossicosi nei pazienti giovani-adulti. La sintomatologia clinica è in gran parte legata all’azione degli ormoni tiroidei sugli organi periferici (cervello, cuore, muscoli, rene e intestino), ma in una discreta quota di paziente vi sono anche manifestazioni non prettamente inerenti al disequilibrio ormonale, che coinvolgono maggiormente l’orbita – oftalmopatia basedowiana – , più raramente il tessuto sottocutaneo tibiale – mixedema pretibiate – ed eccezionalmente le piccole articolazioni delle mani – acropatia -.

Il meccanismo sottostante la malattia è di tipo autoimmune: vi è una produzione di autoanticorpiche, legandosi al recettore del TSH, sito sulla superficie dei tireociti, lo attivano costantemente, generando una eccessiva produzione di ormoni tiroidei: la tireotossicosi.
Le malattie autoimmuni al giorno d’oggi sono in continua ascesa e sempre di maggiore interesse per la scienza e per il pubblico; seppur non francamente letali, incidono negativamente sulla qualità di vita dei pazienti.

Il morbo di Basedow appartiene al grande capitolo della tiroidite cronica autoimmune, che è considerata il prototipo delle malattie autoimmune: è la più studiata poiché è la più diffusa. Fattori genetici e fattori ambientali sono entrambi coinvolti nella patogenesi della malattia: a seconda della storia del paziente, saranno prevalenti gli uni o gli altri. Il genetista individua particolari polimorfismi a livello del gene HLA-DR5 o CTLA4 quali cause di malattia, mentre il clinico domanderà al paziente se vi siano familiari affetti da tireopatie e, tante più persone sono coinvolte, tanto maggiore sarà la componente genetica di malattia; il sesso femminile, la gravidanza, con il relativo post-partum, la quantità di iodio ambientale, il fumo di sigaretta ed eventuali radiazioni nella regione cervicale sono invece alcuni dei fattori ambientali che possono essere implicati nella patogenesi dell’ipertiroidismo autoimmune.

La cura della malattia di Basedow è semplice: un farmaco che inibisce la sintesi degli ormoni tiroidei, assunto per un periodo variabile tra i 12 e i 18 mesi, in grado di controllare l’ipertiroidismo e ottenere una guarigione in circa il 40-50 % dei casi. Al rimanente 50-60 % non resta che
rassegnarsi, eliminando la ghiandola tiroidea mediante la somministrazione di iodio radioattivo o con l’intervento chirurgico di tiroidectomia totale.

Se a tutte queste considerazioni di medicina classica associassimo conoscenze date dal biotipo costituzionale e somministrassimo rimedi omeopatici unitari la percentuale di guarigione sarebbe maggiore, poiché l’ipertiroidismo non si scatena casualmente, ma è spesso connesso a eventi di vita particolari: quali il lutto e difficoltà economiche con relative paure e angosce. Inoltre l’ipertiroidismo sembra avere un’incidenza maggiore nell’ambito di una dinamica individuale ben precisa: l’iperattività. Tale dinamica se riconosciuta e corretta nella quotidianità del paziente, porta in breve tempo alla normalizzazione del quadro clinico.