06 Giu SAPER LEGGERE LA NATURA: COMPITO IMPRESCINDIBILE DEL MEDICO OMEOPATA
In un’epoca in cui il progresso scientifico e tecnologico fanno da padroni, dove ormai le distanze non sono più così “distanze”, paradossalmente ci si allontana sempre di più dal concetto di naturale. Madre Natura ha un linguaggio elementare, semplice, basato sul principio della similitudine; l’ego umano, credendo di poter dominare chiunque, lo ignora. Basta ormai “un click” per aprire le porte del sapere: “ Google ”, “ Facebook ” e, così discorrendo, tutti i vari blog sparsi per il web, che danno consigli e spiegazioni su ogni argomento, spesso riferendosi al concetto di naturale.
Peccato che in tutto questo gran sapere non vi sia l’ “A B C” per decifrare il linguaggio della Natura: ovvero la malattia. Ebbene sì, ammalarsi fa parte integrante del sistema Natura: la malattia naturale è un evento a cui nessuno può sottrarsi, l’unico mezzo mediante il quale la Natura interagisce con il nostro intimo più profondo affinché si possa generare un cambiamento. L’individuo ammalandosi cresce, cambia e determina il suo destino. La malattia è la chiave di volta della nostra esistenza, il legame tra micro e macrocosmo. Viviamo sul pianeta Terra, che fa parte di in un Sistema Solare, che a sua volta, è costituito da galassie in una via definita “Lattea”. Il neonato si nutre esclusivamente di “Latte” per potersi adattare al mondo terrestre.
La malattia naturale non è l’elenco infinito redatto dalla medicina ufficiale, ma è la sofferenza emozionale che si prova, ad esempio, quando si ha la febbre alta, oppure quando si ha un dolore acuto oppure allo stato d’animo che ci coinvolge quando attendiamo una risposta decisiva per il nostro futuro. La causa della malattia potrà essere identica in tutti gli individui colpiti, ma ognuno di loro esprimerà diversamente la sofferenza di malattia. Sinteticamente: la malattia è la stessa per tutti, ma ogni malato è unico. Il malato ha un proprio linguaggio, dettato dal suo stato d’animo, derivante dalla storia della sua vita, il cui inizio è datato ancor prima di venire al mondo. L’omeopata unicista hahnemanniana deve prescrivere il medicamento sulla totalità sintomatologica del malato, ricercando le sue espressioni peculiari, che lo contraddistinguono dalla massa e non troverà alcun aiuto dalla diagnosi tradizionale di malattia. Pertanto fino a quando cercheremo delle cure per quella o quell’altra diagnosi medica, anche attraverso medicamenti naturali, persevereremo nell’ignorare la Natura stessa. Non esiste l’asma, l’orticaria, la scarlattina, ma vi è il malato affetto da asma, da orticaria e da scarlattina. Solo mettendo davanti la storia del malato alla diagnosi di malattia potremo decifrare il linguaggio della Natura e somministrare il medicamento omeopatico coretto, che agirà sincronicamente con la malattia naturale (similia similibus curantur). Se si prescriverà una terapia sul nome della malattia, avremo la stessa cura per tutti, che ignorerà il linguaggio della Natura e la sofferenza del malato aumenterà. Sotto l’impulso irrefrenabile di Madre Natura il malato urlerà ancora di più il suo malessere fino a che avrà fiato.
A voi le riflessioni personali.